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Una ballata di verità per Pino Pinelli

Sabato è venuta a Mantova Claudia Pinelli che ha raccontato della vita di suo padre Giuseppe Pino Pinelli, ucciso quarantotto anni fa nella Questura di Milano. Gli autori mantovani de La Ballata del Pinelli, Ugo Zavanella, Dado Mora e Giancorrado Barozzi, hanno raccontato come è stata pensata e scritta la canzone che ha denunciato l'uccisione di Pino. Franco Pavese ha raccontato di quando arrivava alla Stazione Centrale di Milano da Savona per incontrare Pino che lo aspettava in motorino e dopo averlo portato a casa a mangiare lo riforniva di materiale. Il coro I Violenti Piovaschi ha aperto l'incontro con il canto Il Galeone e ha poi intonato E Più Non Canto e Dai Monti di Sarzana, chiudendo con La Ballata del Pinelli.


Claudia ha raccontato la vita del padre da quando tredicenne fu staffetta partigiana. Gli anni della giovinezza, l'assunzione nelle Ferrovie dello Stato e il matrimonio con Licia. Pino era anarchico non violento e imparò l'esperanto, la lingua che intendeva superare tutte le frontiere. Era molto attivo nell'aiutare i giovani, come Franco Pavese, che ogni mese accoglieva a Milano per rifornirlo di volantini sul pensiero anarchico da diffondere a Savona. Claudia ha poi raccontato i fatti avvenuti dopo la strage di Piazza Fontana, offrendo un ampio sguardo su quanto è successo in Italia in quegli anni e sulle vicende drammatiche vissute dal padre che dopo 72 ore di fermo di polizia fu ucciso nella Questura di Milano. Claudia ha infine raccontato con amarezza la vicenda giudiziaria che ha portato l'assurda “verità” in cui si afferma che Giuseppe Pinelli cadde dalla finestra a causa di un “malore attivo”. Giuseppe Pinelli, accusato senza prove, morì innocente a Milano il 16 dicembre 1969.

Sono poi intervenuti Ugo Zavanella, Giancorrado Barozzi e Dado Mora, gli autori de La Ballata del Pinelli. Ugo Zavanella ha raccontato di come insieme ad Aldo Turcato e due compagne abbia partecipato al funerale di Giuseppe Pinelli a Milano. Sono riusciti a non essere coinvolti dalle cariche di polizia e sono stati tra i pochi compagni a partecipare alla tumulazione di Giuseppe Pinelli. Ugo ha poi raccontato di quando, rientrato, insieme a Giancorrado Barozzi, Dado Mora e Flavio Lazzari del circolo “Gaetano Bresci”, hanno scritto il canto La Ballata del Pinelli. Giancorrado ha raccontato del clima astioso che li colpiva a Mantova in quei giorni, erano accusati di essere stragisti quando al contrario, loro come Pino Pinelli professavano la non violenza. Dado Mora ha raccontato della prima volta che suonò e cantò in pubblico La Ballata del Pinelli a Mantova, non riuscì a terminarla perché un dirigente comunista gli saltò al collo per non farlo più cantare.

Il coro I Violenti Piovaschi, con base a Carpi, hanno cantato canzoni anarchiche e libertarie che hanno commosso per la loro carica emozionale tutte le persone intervenute. Tante e tanti mantovani, ma anche compagne e compagni da Verona, Modena, Torino, Livorno, Reggio Emilia... Più di ottanta persone che si sono strette in un abbraccio sincero ed emozionato a Claudia Pinelli e alla sua famiglia. Al termine dell'incontro circa una trentina di persone si sono ritrovate al Circolo Arci Donini per una cena con canti e specialità mantovane.

Scrive Claudia Pinelli su Facebook
A Mantova, trovarsi per la prima volta con gli autori della Ballata per Pinelli e sentire raccontare da loro come è stata pensata e scritta; incontrare una persona che ogni mese veniva da Savona a Milano per incontrarsi con Pino che lo andava a prendere alla stazione con il suo motorino per dargli materiali e volantini e che ha realizzato una splendida riproduzione, in formato ridotto, del quadro di Baj. Ascoltare il Coro Dei Violenti Piovaschi, essere circondata da amici e sentire vicinanza e empatia. Questo dà senso


In foto, da destra Claudia Pinelli, Ugo Zavanella, Giancorrado Barozzi e Dado Mora

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