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Visualizzazione dei post da marzo, 2018

Mantova e il giardino baumaniano

Domenica pomeriggio un bar nel centro di Mantova ha cercato di attirare la clientela differenziando per qualità, creatività e unicità la sua proposta. Lo ha fatto nel pieno rispetto della legge, senza infrangere nemmeno uno dei singoli cavilli burocratici che come tutte e tutti sappiamo, sono sempre in agguato per soffocare qualsiasi iniziativa.  Oggi il Comune minaccia la censura e la Questura la chiusura del locale , una domanda sorge spontanea: Mantova sta diventando l'Alabama degli Anni Venti? Sembra così quando leggiamo sul Suo quotidiano la messa all'indice della musica techno e deep house da parte del Comune come successe allora nei centri cittadini del profondo Sud con il blues e il jazz, la musica del diavolo . Il messaggio della Giunta comunale è limpido e chiaro: nei locali pubblici del centro città va bene la musica “pi-pi-rippi, ma töla in dal ...” (cit.), ma è assolutamente vietata la musica che fa ballare milioni di giovani in tutti i centri cittadini d

La petizione per Afrin

Accademici e attivisti per i diritti umani nel mondo hanno lanciato una nuova petizione, dopo quella del gennaio scorso , rivolta alle potenze mondiali affinché agiscano contro l’aggressione turca nei confronti di Afrin. La petizione, firmata da accademici e attivisti libertari come Noam Chomsky, Michael Hardt e Debbie Bookchin, chiede la prevenzione di ulteriori attacchi turchi contro Afrin. Il CLM sottoscrive la petizione. Ecco il testo della petizione Noi sottoscritti, accademici e attivisti per i diritti umani, chiediamo che i leader della Russia, dell’Iran e degli Stati uniti garantiscano che la sovranità delle frontiere siriane non sia violata dalla Turchia e che il popolo di Afrin (Siria) possa vivere in pace. Afrin, la cui popolazione è per la maggior parte curda, è una delle zone più stabili e sicure della Siria. Pur disponendo di pochissimi aiuti internazionali, Afrin ha accolto talmente tanti rifugiati siriani che negli ultimi cinque anni la sua popolazione è raddop

Mantova, "A" la prima rivista italiana

Il Circolo libertario mantovano invita la cittadinanza a partecipare all'incontro "A" la prima rivista italiana (in ordine alfabetico) che si terrà a Mantova, sabato 24 marzo dalle ore 16.00, nella Sala Peppino Impastato della Biblioteca Mediateca Gino Baratta, in Corso Garibaldi n. 88. Non sono tante le riviste in italiano, cartacee, politiche, “di sinistra”, nell'attuale panorama editoriale. Poche, pochissime. Tra queste – da 47 anni, regolarmente – c’è “A”: una rivista anarchica, ma non per sole anarchiche e anarchici. Una rivista aperta, con rubriche, dibattiti e lettere, su cui potresti scrivere anche tu ( provaci, scrivi ). In foto il primo numero di A. Ecologia, pedagogia libertaria, antimilitarismo, femminismo e anarco-femminismo, sport, autogestione, storia, molti dibattiti (su veganismo, violenza, colonialismo, scienza, ecc.), ma anche disabilità, comuni, tante recensioni, rubriche di musica, carcere, reportage fotografici, antropologia, ecc. E

A Mantova il municipalismo libertario?

Ieri sera all'Assemblea del circolo abbiamo parlato del municipalismo liberatario di Murray Bookchin. Sul tema abbiamo approfondito il pensiero sul confederalismo di Proudhon e il pensiero comunalista di Berneri. Abbiamo parlato anche del libro Altruismo e cooperazione in Peter A. Kropotkin dello storico e antropologo mantovano Giancorrado Barozzi . Consigliamo la lettura del breve saggio dal titolo Murray Bookchin: dall’ecologia sociale al municipalismo libertario di Marco Cossutta che speriamo di poter avere a Mantova nei prossimi mesi. Il saggio prende in esame alcuni scritti di Murray Bookchin che sviluppano il pensiero libertario e anticapitalista. Cossutta nella sua analisi collega il pensatore statunitense al pensiero di Camillo Berneri, assassinato dagli stalinisti nel 1937 in Spagna. Si consideri che Bookchin non conosceva gli scritti di Berneri. Al termine dell'incontro abbiamo fatto il punto sulla situazione nel Cantone di Afrin. Le notizie arrivate