Domenica pomeriggio un bar nel centro di Mantova ha cercato
di attirare la clientela differenziando
per qualità, creatività e unicità la sua proposta. Lo ha fatto nel pieno rispetto
della legge, senza infrangere nemmeno uno dei singoli cavilli burocratici che
come tutte e tutti sappiamo, sono sempre in agguato per soffocare qualsiasi
iniziativa. Oggi il Comune minaccia la censura e la Questura la chiusura del locale, una domanda sorge
spontanea: Mantova sta diventando l'Alabama degli Anni Venti? Sembra
così quando leggiamo sul Suo quotidiano la messa all'indice della musica techno e deep house da parte del
Comune come successe allora nei centri cittadini del profondo Sud con il blues
e il jazz, la musica del diavolo.
Il messaggio
della Giunta comunale è limpido e chiaro: nei locali pubblici del centro città
va bene la musica “pi-pi-rippi, ma töla in dal ...” (cit.), ma è assolutamente
vietata la musica che fa ballare milioni di giovani in tutti i centri cittadini
da Buenos Aires a San Francisco, da Osaka fino a Reykjavík. Va bene sparare a
mille i Led Zeppelin (ma non è detto che pure loro non vengano messi all'indice
dal nostro Sindaco...), non vanno bene i bassi cupi e possenti, contrappuntati
dagli accordi acidi del piano elettrico jazz Anni Settanta e dal soul americano
più caldo ed esplosivo.
I locali
molesti e la gente molesta fuori dal centro storico. Per gli esercenti è pronta
la Questura ad intervenire per stroncare qualsiasi attività commerciale
ritenuta molesta, mentre per le persone è prontissima la “locale” con gli
ordini di allontanamento, i famigerati Daspo.
Chi è una
persona molesta? Ogni persona considerata diversa. Oggi è il ragazzino che
balla sulle note della deep house, domani il punkabbestia o la ragazza di
colore con i capelli tinti di rosa, mentre da sempre sono all'indice il ragazzo
che ha problemi di alcolismo o quello che ha problemi di droga e quello con
tanta rabbia in corpo che sbraia...
Un'umanità varia
che non si intona con l'ordine precostituito, ovvero quella cultura da giardino
baumaniano che sempre più si diffonde a Mantova e che esige di estirpare le
erbe ritenute infestanti. Oggi il giardiniere (il pinguino) non è chiamato ad
estirpare, ma ad allontanare (vedi Daspo) in un infinito gioco dell'oca che
sposta le persone senza mai essere al loro fianco.
Noi proponiamo
la cultura dell'ascolto e della non violenza perchè per ogni giovane
allontanato dal centro della città si crea una divisione, un solco profondo tra
cittadine e cittadini.
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