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Mantova, scoperta la statua "al disertore"

Il 4 novembre a Mantova abbiamo iniziato un percorso per dare memoria alle singole storie delle tante compagne che si batterono per la pace e diamo memoria alle singole storie dei tanti compagni e di tutti giovani uomini che scelsero di non fare la guerra sacrificando la loro vita per la pace.




Inaugurata la scultura "al disertore" abbiamo letto lo scritto del compagno Luigi "Mauro" Castagna, anarchico mantovano, condannato a morte perché il 24 maggio 1915 si rifiutò di uccidere. 

 

«Nessuno ricorda l'obiezione di coscienza avvenuta a Cima Campo nel Trentino il 24 maggio 1915 da parte di un soldato del IX Reggimento Artiglieria da Fortezza?

Ebbene sono qui io a ricordarlo.

Ah! Perché non ci sono stati dei morti!

Ma appunto perché non ci sono stati dei morti da nessuna parte io credo che il mio “rifiuto di obbedienza” acquisti un significato di particolare importanza.

Maggio 1915. Mentre la guerra fratricida infuriava ovunque, trascinando con se – come una fatalità primitiva – molti, anche tra i migliori, io, avevo vent'anni, pressoché analfabeta, mi opposi al rischio della vita. Ero soldato, ero al fronte: non volevo fare la guerra, volevo un mondo felice.

Penso che, nel frangente, di fronte ad una multimillenaria tradizione e ad un ideale di convivenza sociale altamente civile, io ho fatto il mio “dovere”.

MI SONO CONDOTTO DA UOMO!

Comunque, sono felice di avere incontrato degli uomini la ove mi si voleva fare temere di avere dei nemici.

Ho il piacere di poter ripetere -dopo molti anni- ancora: FEDE NELL'UMANITÀ! PATRIA IL MONDO INTERO!»



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