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4 novembre, l'appello: diserta la guerra!

Il 4 novembre come ogni anno, facciamo memoria sulle tantissime compagne e compagni anarchici, libertari, anti-autoritari, non violenti, socialisti che furono fucilati durante la I Guerra Mondiale perché scelsero di non fare la guerra e diamo memoria a tutte le giovani donne e ai giovani uomini che su tutti i fronti di guerra sacrificano oggi la loro vita per non uccidere.

L'invasione russa dell'Ucraina dell'anno scorso, l'attacco terroristico di Hamas del 7 ottobre scorso che ha ferocemente colpito intere comunità israeliane e la risposta del Governo israeliano che da giorni sta bombardando su larga scala la popolazione di Gaza sono eventi che sconvolgono ognuna e ognuno di noi di noi.

La guerra è ferocia, è pianto, è urla, è dolore, è straziante, è infamia, è morte. Disertare per noi libertari e libertarie è una necessità tanto forte, tanto onesta, tanto irrinunciabile.

La Guerra è il crimine di stato più meschino e diabolico eppure in Italia ancora si festeggia ogni 4 novembre quell’immane carneficina - la I Guerra Mondiale - che portò milioni di morti, mutilati, invalidi, dispersi, stupri, fucilazioni di massa, fosse comuni, devastazioni ambientale.

L'Italia ha speso quest'anno 27 miliardi e 748 milioni di euro che rappresentano circa il 3 per cento delle spese dello Stato italiano. La crescita della spesa militare è impressionante: dai 19,9 miliardi di euro del 2016 ai 21,4 miliardi del 2019 e ancora dai 24,5 miliardi del 2021 ai quasi 28 miliardi di euro di quest'anno. Tra le spese per fare la guerra ci sono anche 1.324.756 euro per i cappellani militari. Ma non è finita perché nella legge di bilancio per il 2024 si prevede un aumento delle spese militari di circa 13 miliardi di euro per raggiungere quel 2% sul prodotto interno lordo italiano imposto dalla Nato. Dal prossimo anno spenderemo oltre 40 miliardi di euro, una cifra astronomica per fare la guerra.

Oggi l'Italia è in guerra contro la Russia e in luoghi imprecisati dell'Africa perché come afferma lo stesso Ministro della difesa saranno potenziate le missioni in Ucraina e in Africa. Esemplifica Fabrizio Coticchia, docente di Scienze politiche all’Università di Genova: «L’Italia è uno dei Paesi più attivi a livello militare. In Germania hanno approvato circa 50 missioni militari dalla Guerra fredda fino a oggi, noi 50 tutti gli anni. C’è un attivismo imparagonabile, per di più senza discussione parlamentare».

Aumentano le spese militari e aumenta il controllo militarizzato delle nostre città. Mantova l'anno scorso ha speso 3.144.502 euro per il personale della Polizia Municipale mentre per il personale dei servizi sociali si sono spesi 2.267.625 euro. Per il personale che lavora per i diritti sociali, le politiche sociali e le politiche per la famiglia spendiamo un milione di euro in meno di quanto spendiamo per il personale di polizia. E ancora siamo i cittadini e le cittadine più controllate d'Italia con 767 impianti di videosorveglianza, erano 167 le telecamere otto anni fa. A queste spese è da aggiungere la spesa annuale – di cui non abbiamo contezza - per il personale della Polizia di Stato, della Guardia di Finanza e dei Carabinieri presenti a Mantova.

Viviamo in un Paese con un sistema politico sempre più autocrate che si sta militarizzando per reprimere il dissenso e dove la povertà viene colpevolizzata. Lo svuotamento di potere dei consigli comunali e del parlamento di fatto comprime e in alcuni casi annulla gli spazi per la partecipazione delle cittadine e dei cittadini al governo della cosa pubblica. Noi libertarie e libertari ci battiamo per una società a partecipazione diretta, “dal basso” come si diceva una volta, non autoritaria, non gerarchica, ma solidaristica e mutuale, come scrive il compagno Andrea Papi.

In questa prospettiva diventa irrinunciabile disertare la guerra e condannare tutte le forme politiche e religiose che nel nome di ideologie violentano e schiacciano le libertà individuali. Giustificare la politica di Hamas e ignorare o peggio disinteressarsi della strage e il rapimento di intere famiglie compiuto da Hamas è scellerato. Così come è scellerato giustificare la politica dell'attuale Governo israeliano che sta sistematicamente mettendo in atto un'azione di pulizia etnica in Cisgiordania e commettendo crimini di guerra contro i civili nella Striscia di Gaza.

Chiediamo alla sinistra mantovana: possiamo condannare le politiche messe in atto dai Governi guidati da Netanyahu e non condannare Hamas che mira a distruggere Israele e instaurare in Palestina un califfato dispotico-totalitaro di tipo teocratico?

Come scrive il compagno Andrea Papi: i fondamentalismi, sia religiosi sia politici, sono il vero nemico di cui liberarsi in questa intricata e devastante situazione. L’unica prospettiva sensata non può che risiedere nella volontà di accettarsi reciprocamente e di giungere a un accordo consensuale, al fine di una convivenza sociale che, attraverso il dialogo e il confronto, tenda a riconoscere i problemi dell’uno e dell’altro.

La questione israeliana-palestinese è tanto complessa da rendere impossibile una lucida analisi in particolare in un momento di guerra dove prevale la vittimizzazione propagandistica. Oggi dobbiamo riaffermare con forza il nostro NO ALLA GUERRA. Il nostro appello antimilitarista e non violento deve tramutarsi in azione nel territorio di Mantova per contrastare ogni forma di antisemitismo e islamofobia che possa avvelenare la nostra comunità.

Il nostro è un NO alle cinquantanove guerre ad alta o bassa intensità che si combattono in questo momento in tutto il Mondo dalla Nigeria all'Ucraina, dalla Palestina e Israele al Pakistan e India, dallo Yemen all'Etiopia e ancora in Repubblica Democratica del Congo, in Somalia, in Mozambico.

Oggi, più di ieri, è impellente il nostro appello alla diserzione e in particolare lo rivolgiamo alle compagne ed ai compagni israeliani, palestinesi, russi e ucraini.

Per queste ragioni oggi, 4 novembre come ogni anno, facciamo memoria sulle tantissime compagne e compagni anarchici, libertari, anti-autoritari, non violenti, socialisti che furono fucilati durante la I Guerra Mondiale perché scelsero di non fare la guerra e diamo memoria a tutte le giovani donne e ai giovani uomini che su tutti i fronti di guerra sacrificano oggi la loro vita per non uccidere.

Circolo libertario mantovano

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